Anne Perry e l’omicidio che ispirò Creature del Cielo di Peter Jackson
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La scrittrice britannica Anne Perry è morta oggi, dopo una carriera importante come autrice di polizieschi, vendendo milioni di copie in tutto il mondo. Ma la storia di Anne Perry si lega anche ad una vicenda accaduta molti anni fa e che ha segnato non solo la sua vita, ma anche quella di colei che all’epoca era la sua migliore amica, Pauline Parker.

Pauline Parker e Juliet Hulme Bettmann

Un omicidio misterioso

Alle tre e mezza del pomeriggio del 22 giugno 1954, due ragazze entrano in una sala da tè del Victoria Park a Christchurch, in Nuova Zelanda. Si chiamano Pauline Parker e Juliet Hulme, hanno rispettivamente sedici e quindici anni. Sono terrorizzate, chiedono aiuto perché, dicono tra le lacrime, la madre di Pauline è caduta rovinosamente nel parco e deve aver sbattuto forte la testa, non si muove più e c’è molto, moltissimo sangue. Le prime persone ad arrivare sul posto si trovano di fronte a una scena terribile. Honora Parker, quarantacinque anni, è morta e non sembra neanche più un essere umano: la sua testa è quasi completamente schiacciata. Viene chiamata la polizia e la versione delle ragazze fin da subito appare sospetta. Il corpo della donna presenta quarantacinque ferite che interessano la testa e il viso, segni sul collo che fanno pensare che sia stata trattenuta e contusioni sulle dita riconducibili a un disperato tentativo di difesa. Sulla scena ci sono sangue e vomito, la borsa e gli effetti personali della vittima sono sparpagliati a terra. Nel parco, non lontano dal corpo, viene rinvenuta una pietra avvolta in una calza da donna insanguinata. L’ipotesi avanzata dopo poche ore dagli inquirenti e quella più terribile. La sera stessa, Pauline viene arrestata con l’accusa di aver ucciso la madre. Il giorno dopo, la polizia arresta anche Juliet.

La notizia, in una cittadina tranquilla come Christchurch, balza subito sulle prime pagine dei giornali. Ma perché le due ragazze hanno ucciso Honora Parker? Motivi economici? Una lite finita male?

La realtà, si scoprirà, è molto più complessa. Le due ragazze avevano sviluppato un’amicizia morbosa, cercando di fuggire dalla loro realtà quotidiana. Entrambe segnate da problemi di salute fin dall’infanzia (Pauline un’osteomielite che l’aveva lasciata con una leggera zoppìa e un dolore cronico alla gamba, Juliet una debolezza polmonare che l’aveva costretta a lunghi periodi in sanatorio). Le unisce anche una grandissima passione per il cinema e per i romanzi, che le porta a creare una realtà parallela, con la sua cosmogonia, i suoi dèi e i suoi santi. Personaggi come Giulio Cesare, il tenore Caruso, il poeta inglese Rupert Brooke, diventano idoli da venerare e temere.



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di Diana Principe www.wired.it 2023-04-13 15:18:17 ,

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